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Intervista a Pietro Ubaldi

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Con la sua voce inconfondibile è entrato a far parte di noi con i suoi tantissimi personaggi. Un personaggio a "tutto tondo" che con la sua voce può fare di tutto! Pietro Ubaldi ha fatto una lunga chiacchierata con noi di Testi Sigle Cartoni.

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Salve Pietro! Per noi ragazzi, lei è: Four, David, Benjamin, Denver (nella sigla), Conte Dacula, Doraemon, Marrabbio, Moko (in Magica, magica Emi), Grafite, Taz, Giuliano, Capitan Barbossa.... e si potrebbe andare avanti per ore! Com'è iniziata la sua avventura nel doppiaggio? Lei ha studiato un metodo particolare come scuola di doppiaggio?

Ciao! No, in realtà io ho cominciato ai tempi del liceo, prima a far l'attore amatoriale con dei compagni più grandi di me, dopo di che sono passato a far l'attore professionista di teatro di prosa, in cui ho fatto le cose serie, anche se in piccole parti perché ero agli inizi: ho fatto ÄŒechov, Bernard Shaw, William Shakespeare, Cabaret tedesco... un po' di tutto per quattro, cinque anni. Dopo il liceo scientifico mi ero iscritto ad Ingegneria, perché sarei dovuto diventare ingegnere meccanico - mio nonno aveva un'officina di motori marini - e poi mi sono iscritto a Filosofia, ma sono andato fuori corso ed ho smesso. Nel contempo, ai 25 anni, arrivò la cartolina militare. Sono partito ma poi l'ho evitato, mi davano delle convalescenze ogni tanto per questioni personali e quindi il teatro non lo potevo fare perché avrei dovuto firmare per le tournée. Negli anni '80, invece, cominciava il grande periodo di Canale 5 e di Fininvest (ora Mediaset), per cui avevo tanto tempo libero e andai a vedere delle case di doppiaggio. All'epoca le scuole di doppiaggio non esistevano, perciò diciamo che ho imparato sul campo. Ho scoperto di avere un po' di attitudine per il sincrono e per il labiale, di aver voglia di caratterizzare e di giocare con la voce. Il cliente era Mediaset con i cartoni animati e così iniziò la mia "carriera". Dopo di che ho fatto un po' di tutto con la voce, tutto quello che si può fare, compresi i pupazzi all'epoca dei programmi per bambini come Ciao Ciao, Bim Bum Bam, Game Boat.

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Four, personalmente, è un personaggio/pupazzo che rispetto ad altri ho preferito di più..

Si, Four l'ho amato di più perché è stato più "mio". Uan l'ho ereditato quando la voce ufficiale, Giancarlo Muratori, è venuto a mancare, e l'ho fatto per tanto tempo. Ma anche come carattere sentivo appartenere di più a Four.

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I primi anni di Ciao Ciao furono i più belli. Con il tempo, mentre cambiava Bim Bum Bam di conseguenza anche Ciao Ciao subiva lo stesso trattamento, con l'aggiunta di altri presentatori e di pupazzi.
Si, hanno fatto le famiglie allargate, ehehe... 

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Preferisce far "vivere" i personaggi con la sua voce o presentare programmi?
Mah, la conduzione non dico sia stata un caso, ma quasi... Nel senso che la Rai aveva iniziato a fare delle trasmissioni per bambini alle 19.00/20.00 di sera con Go Kart, e la produttrice della fascia ragazzi di Canale 5, Alessandra Valeri Manera, decise di mettere in piedi la trasmissione Game Boat. Siccome io doppiavo i personaggi dei cartoni animati e lei mi considerava un cartone animato vivente, mi ha messo a condurre. All'inizio ero molto spaventato, poi ci ho preso la mano, ci ho preso gusto. Anche perché era tutto improvvisato: eravamo in diretta e non avevamo testi. C'era la struttura, il gioco, le telefonate con i bambini da casa e i cartoni da presentare. Però tutto il resto era farina del nostro sacco e ci veniva spontaneo.

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Fu anche la prima volta che lei si fece conoscere con il volto.
Si, si. Era la prima volta in assoluto. A teatro salivo sul palcoscenico e il rapporto col pubblico ce l'avevo lì, ma per la televisione era la prima cosa che feci.

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Parallelamente al doppiaggio, ha trasportato le loro voci all'interno delle sigle, sia da solista che con Cristina D'Avena.
Di Maestri musicali ne ho conosciuti tanti in vent'anni di sigle. A qualcuno mi sono affezionato un po' di più, non posso dire che qualcuno era più bravo dell'altro: ognuno faceva la sua musica, sempre nell'ambito della fascia ragazzi. Ho sempre avuto buoni rapporti, amichevoli, diretti, con i Maestri con cui lavoravo. I primi anni sono quelli che ricordo con più piacere: prima con Giordano Bruno Martelli, papà di Augusto Martelli, poi lo stesso Augusto che faceva già le sigle per Canale 5, poi son passato da Carucci, da Carucci a Draghi, da Draghi a Fasano, da Fasano al duo Vanni/Longhi, poi ci sono stati Amato e Chiaravalle. Carucci era più serio, meno giocoso. Draghi lo era un po' di più. Ma con tutti ho avuto ottimi rapporti.

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Tra i tanti personaggi da lei doppiati, ne ha uno preferito e uno che forse le è piaciuto meno?
Ne ho fatti talmente tanti... alcuni di quarant'anni fa non me li ricordo tantissimo. Però il primo periodo fu il più divertente, il più stimolante, ma devo dire che nonostante siano passati gli anni e l'età aumenti, mi diverto sempre ogni volta. Per cui se faccio un cartone animato bello o brutto, al momento in cui ci lavoro mi sembra bellissimo perché ci metto sempre tutto l'impegno possibile e mi immedesimo in tutto quello che ho fatto. Poi è chiaro che ce ne sono alcuni meglio di altri. Mi diverto a fare dei personaggi un po' stupidotti, faccio sempre le caratterizzazioni.

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Il personaggio di Sonic ricordo disse che fu quello che ha amato di meno...
Ah si, si, quello hai ragione! Il cartone era abbastanza "strano", riproduceva il personaggio della Sega master System ed era un po' particolare. Però il personaggio era un po' antipatico perché era il primo della casse, si sentiva sempre al di sopra degli altri. E siccome non era parte del mio carattere, fare un personaggio così mi disturbava ehehe...

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C'è stato un personaggio con cui ha avuto delle difficoltà nel doppiaggio?
Diciamo che se fai un personaggio umano che va più verso il film e la soap o telenovela devi lavorare più da attore, nel senso che devi trovare le ragioni del personaggio, scavare di più e recitare. Quando hanno poi umanizzato i cartoni animati, ad esempio il live action di Kiss me Licia, doppiare italiano su italiano, e in questo caso Salvatore Landolina che interpretava Marrabbio, fu una bella difficoltà perché parlava velocissimo. I labiali si vedono tutti, perché se non li prendi la gente se ne accorge. Landolina avrebbe voluto doppiarsi da solo, ma così non è stato perché hanno usato le voci del cartone e quindi dovevo doppiare un mio collega. Fu abbastanza difficoltoso, ma anche una bella palestra.

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Come decide quale tipo di voce, quindi anche le caratteristiche del timbro vocale che darà al personaggio? E' uno studio che fa secondo la sua creatività o le davano delle direttive dalla regia?
La mia regola in particolare è che se una voce è intelligibile, cioè di una lingua "conosciuta", quel tipo di voce sta bene sul personaggio, sul disegno, per cui ci ispiriamo alla voce originale per quanto possibile. Per i cartoni giapponesi le voci vanno più inventate, perché sono fonemiche e sarebbero irriproducibili in italiano, o ti costringono a seguire la musicalità della lingua per cui parli come se fossi un samurai. Quindi in quel caso devi inventarti una voce che stia bene su quel personaggio, trovando una simbiosi. A volte può essere il direttore di doppiaggio che ti dà indicazioni, o il cliente, se vuole cambiarla: metti che poi nell'originale abbia un timbro alto o particolare e/o afono, te la vogliano far fare in maniera diversa. Poi una voce si deve accompagnare con le altre e il tutto deve diventare omogeneo, per cui il cliente o il direttore se te la fanno fare in un certo modo devono trovare altre voci che si sposino bene con quella. A volte si fanno dei provini con più persone per vedere quale voce si "incolla" meglio alla voce originale.

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Arriviamo a Cirillo, questo elefantino presente sia in Gioca e suona con Cristina che in Cantiamo con Cristina. Noi siamo particolarmente affezionati alla voce di Cirillo, e gli ha donato quegli acuti che sono incredibili! Per esempio i barriti... Come le è venuto di farli in quella maniera? Glielo chiedo perchè sono meravigliosi...
Ahahah, si mi sono venuti spontanei. Ogni tanto Cirillo riproduceva dei rumori, o ci provavo perché poi era un tentativo alle prime volte. Magari sei portato di più a fare i falsetti piuttosto che dei difetti di pronuncia. Visto che era un elefantino la proboscide era carina da sottolineare, come il papero che parla in un certo modo o il gatto in un altro... Fu una cosa abbastanza spontanea che si attagliava abbastanza al personaggio. Adesso se dovessi rifare gli acuti non so se ne sarei ancora in grado, però mi dovrei esercitare un po'.

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Certo, anche perché con gli anni si sa che la voce cambia.
Eh si abbassa.. Io ce l'ho già bassa, baritonale di mio, ma un pochino con l'età si abbassa.

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Alcuni sue frasi sono diventate, per alcune generazioni, un po' dei tormentoni. Cito ad esempio un oh mamma saura! o Ue? E le polpette?
Ahahah, si si, sono quelle ripetute più spesso, per cui ti entrano in testa.

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Il personaggio di Denver l'ha interpretato solo nella sigla.
Solo nella canzone si, la voce nel cartone l'ha fatta Graziano Garofalo e mi ha detto che in qualche modo si è ispirato un po' a quella di Four. Spesso quando vado ospite ai Festival Comics mi chiedono spesso di cantare qualche sigla e di fare qualche voce: lo faccio pensando di fare Four tutto sommato.


Si può dire che dall'età d'oro degli anni '80, lei è uno dei pochi superstiti che non ha abbandonato il suo posto.
Io ho iniziato facendo il doppiatore e l'ho continuato a fare sempre, anche quando facevo le trasmissioni. Poi con Merak Film e lo Studio P.V. erano le case con cui ho lavorato di più, erano quelle che lavoravano direttamente per Mediaset. Ora entrambe le case sono meno in evidenza di una volta perché il lavoro è un po' cambiato, Canale 5 non fa più niente per la fascia ragazzi, per cui diciamo che adesso a Milano, oltre ai cartoni, c'è un po' di tutto. Ma prima anche l'80% del lavoro era solo per i cartoni.

 

Infatti poi avvenne la sua partecipazione alla saga dei Pirati dei Caraibi, un salto nel cinema.
Si, quello avvenne in maniera strana. In quel periodo doppiavo una sitcom a Roma e per quel doppiaggio vinsi un premio, mi richiamarono a Roma per fare dei provini tra cui quello per Pirati dei Caraibi che stava per uscire ed ebbi questa esperienza di cinema.


Per poi prestare la sua voce al personaggio di Capitan Barbossa nel brano Onda dopo onda di Giorgio Vanni. Ci sono altri brani o sigle in cantiere?
Di canzoni è un po' che non ne faccio a dire la verità, visto che le sigle se ne fanno meno di una volta. Però col doppiaggio continuo come sempre, come i personaggi che vanno avanti da tanto, ad esempio Doraemon, Patrick in SpongeBob, Pokémon, Dragon Ball, la voce ufficiale del canale Boing. E tante altre nuove serie che stanno per arrivare, magari non così lunghe. L'altro giorno sono andato a doppiare un pezzettino del film di One Piece: nella serie animata doppiavo Jinbei, l'uomo pesce, ma in questo film non c'era e mi hanno fatto doppiare un altro personaggio.


Se dovesse scegliere tra David gnomo amico mio, Viaggiamo con Benjamin, Piccola bianca Sibert, a quale monografico le è piaciuto di più partecipare?
Forse David gnomo amico mio... All'epoca furono realizzati due album e devo dire che mi sono molto divertito ad interpretare quelle canzoni. Carucci fece le trasposizioni in italiano e ha curato i due album, sia quello di David che di Benjamin.


In questi anni di esperienza televisiva, cosa manca al giorno d'oggi? Ha mai proposto dei programmi?
No... tutti quelli che incontro, che all'epoca erano ragazzi mi chiedono "Ma perché non lo fate ancora?"... Io Game Boat, Bim Bum Bam e Ciao Ciao li rifarei subito, ma non c'è la volontà e non ci sono i soldi, almeno per adesso non è saltato fuori niente e poi il tempo passa, per cui ora potrei fare lo zio o il nonno! Se potessero rifarlo troverebbero un sacco di pubblico.

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Salutandola, posso chiederle di entrare nella ciotola?
Ahahah! "Entraci tu nella ciotola!"

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di Massimo Banin

con la collaborazione di Alessandro Ramon

Foto © proprietà dell'autore

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