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Intervista al Maestro Massimiliano Pani

 

Adriano Celentano, Renato Zero, Fabrizio De Andrè (per citarne alcuni) e ovviamente sua madre Mina, Massimiliano Pani è un nome importante per la musica italiana, autore, compositore, arrangiatore, musicista per i grandi della musica italiana e non solo.

E riguardo il suo periodo nel mondo delle sigle, ha risposto ad alcune domande per Testi Sigle Cartoni.

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Negli anni Ottanta lei, insieme a Carmelo Carucci e Vincenzo Draghi, facevate parte di quello che era soprannominato "Dream Team". Come è entrato a farne parte?

Dopo il maestro Bruno Martelli (padre di Augusto), che aveva fatto per anni le sigle per i cartoni animati, siamo stati incaricati, uno alla volta, Carucci, Draghi e io. Siamo stati contattati dalla produttrice Alessandra Valeri Manera.

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Dal 1988 al 1991 lei ha scritto circa una dozzina di brani, tutti entrati nella memoria dei fans del settore. Tra questi ne ha uno preferito?

Siamo fatti così, è stato riproposto con il cartone per decenni. Molte generazioni la ricordano... mi fa piacere...

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Le sue canzoni sono anche state riadattate in lingua francese e spagnola ("Le fiabe son fantasia", è stata stampata nella versione estesa francese, ma non ancora la versione italiana). Lei ha collaborato personalmente alla lavorazione? Che ricordo ha?

Alessandra Valeri Manera mi mandava il testo su cui scrivere la musica e una cassetta per vedere il cartone. I tempi di realizzazione e consegna erano molto stretti, cosa alla quale io sono abituato... scrivevo la musica e subito entravo in studio per arrangiare il pezzo. Una volta pronta la base chiamavo Laura Marcora e i bambini (bravissimi) del coro. Alla fine delle registrazioni arrivavano Cristina con Alessandra in studio da me e si sovrapponeva la voce. Cristina é sempre stata molto brava, veloce e precisa nel cantare. 

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C'è qualche curiosità che vorrebbe condividere legato alla stesura o registrazione di una sua sigla?

Quelle scritte di getto al piano con il testo appena arrivato davanti sono risultate le piu azzeccate...

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Le versioni televisive erano dei tagli delle versioni estese o qualche volte si doveva ritoccarle nell'arrangiamento?

Io realizzavo la versione lunga e anche la versione sigla nel contempo. Preferivo fare due basi diverse e non fare un taglio sigla.

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Vi siete rivisti lei e Cristina, l'anno in cui partecipò come super ospite a Sanremo?

Ho incontrato Cristina molte volte, l’ultima due mesi fa in un ristorante di Milano. Abbiamo riso e ricordato quel periodo di grande e intenso lavoro sempre coronato da canzoni che sono piaciute al pubblico. Mi ha detto del successo che riscuotono tuttora i pezzi nelle sue serate...

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Sempre attento al regolamento, dal monografico Palla al centro per Rudy, venne riadattato in versione umoristica da sua madre, con il titolo Tu dimmi che città. Come nacque questa idea? Fu lei a suggerire il brano originale?

Io mi ero divertito a fare quella sigla e ho tenuto una parte delle tastiere (risuonandole ovviamente), ma ispirandomi e completando quella idea di partenza...

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Invece, il brano Bravo Moliére è la sigla di un cartone che non venne mai trasmesso, ma pubblicato agli inizi degli anni Novanta. Ci sono altri suoi brani che sono ancora in archivio e che attendono di essere pubblicati?

A memoria non mi sembra ce ne siano... per fortuna tutto quello che Alessandra Valeri Manera mi commissionava poi le piaceva e andava sui cartoni...

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Siamo fatti così ha visto un nuovo arrangiamento per il primo volume di Duets - Tutti cantano Cristina. Cosa ne pensa di questa nuova veste? 

È sempre bello ascoltare un altro arrangiatore mettere mano a un tuo pezzo... mi é piaciuto. 

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Ha mai pensato di tornare a collaborare con Cristina, ora che è un po' più slegata alle sigle televisive?

Se lei avesse bisogno di me e io fossi libero da altri impegni lo farei molto volentieri.

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Vincenzo Draghi ha pubblicato due volumi dove ha ricreato, per questioni di copyright, le basi composte per le sigle. A lei piacerebbe un progetto simile? Purtroppo, eccetto quella di Siamo fatti così, le sue basi non sono state pubblicate.

No, io ho composto e arrangiato i pezzi per Cristina su incarico di Mediaset. Il mio lavoro rimane quello realizzato per loro.

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Ha scritto diverse colonne sonore per Rai e Mediaset: se dovesse mettere su una bilancia il piacere tra il genere fiction e la musica pop, quale peserebbe di più?

Io amo fare musica per le immagini (film o fiction) dove ci sono tempi dilatati e spazio per la musica, ma anche scrivere e arrangiare per i dischi. Perfino comporre per la pubblicità è un bel challenge... insomma non so cosa preferisco... amo fare il mio lavoro per chi me lo chiede

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Nella sua carriera è scontato ricordare le sue tante collaborazioni con grandi nomi della musica italiana e il suo avvicinamento a questo mondo sarà stato una dote di famiglia. O c'è stato qualche autore che le ha consigliato di farne i primi passi?

Ho iniziato a scrivere canzoni molto giovane, poi ho scritto (e scrivo tutt’ora quando riusciamo) con Piero Cassano che mi ha insegnato il mestiere dell’autore. Ho seguito Celso Valli in studio e ho imparato da lui il lavoro dell’arrangiatore in studio, mentre il mio maestro di composizione è stato il Maestro Mario Robbiani. Il mio eroe musicale, maestro inarrivabile è Gianni Ferrio

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E nel futuro di Massimiliano cosa ci sarà?

Spero ancora tante belle produzioni musicali di ogni tipo e collaborazioni appassionanti come quelle che ho avuto il piacere di vivere...

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di Massimo Banin

Foto © proprietà dell'autore

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